
Ah, l’essere umano! Quante volte ha peccato, comportandosi come una bestia, massacrando i propri simili secolo dopo secolo, eppure nel frattempo è sempre riuscito a creare capolavori. Ma voler distinguere nettamente tra la «parte divina», cui sarebbero dovute quelle meraviglie, e la «parte bestiale», responsabile di tutto il resto, sarebbe un errore. No, entrambe emanano dall’uomo nella sua interezza, tanto la bestialità quanto la magnificenza; e una catena di orrori lega quest’ultima alle carneficine più di quanto un pacifista si sognerebbe mai di ammettere. Invidio chi venendo a contatto con la grande arte si sente incoraggiato e legittimato a esigere santità, purezza e mitezza dall’essere umano.
Quanto a me, non ci sono mai riuscito. La santità e la mitezza non producono quadri. E tantomeno lo fa il cosiddetto «spirito»; è l’anima che se ne incarica, ed essa è fatta di peccato e di sensualità. Ho sempre sostenuto che combattere la guerra facendo appello alla cultura non serva a nulla. Oggi, in Europa, il pacifismo si fonda su ragioni prettamente pratiche, e solo i folli si ostinano a recalcitrare al loro giogo.
Thomas Mann, Resoconto parigino
