
Posso affermare con forza che quando alla mia origine sociale dominata si è andato ad aggiungere il peso della condizione riservata alle ragazze, il fardello si è fatto opprimente; ho sfiorato la catastrofe. E stato lì che ho incontrato Beauvoir.
Non di persona (questo non è mai accaduto, ci siamo solo scambiate un paio di lettere all’uscita dei miei primi libri), ma tramite le pagine de Il secondo sesso, quando avevo diciott’anni. Mi ricordo quell’esperienza di lettura, in un mese di aprile piovoso, come una rivelazione. Tutto ciò che avevo vissuto negli anni precedenti, nell’opacità, nella sofferenza, nel malessere si chiariva all’improvviso. Penso mi venga da lì la certezza che prendere coscienza delle cose, sebbene non risolva nulla in sé, sia il primo passo verso la liberazione, verso lazione.
Annie Ernaux, La scrittura come un coltello
