
Bene, è dunque qui che la gente viene per vivere, ma io penso che si muoia, qui, invece. Sono uscito. Ho veduto: ospedali. Ho veduto un uomo vacillare e cadere. La gente gli si raccolse intorno, e il resto mi fu risparmiato. Ho veduto una donna incinta. Procedeva pesante lungo un muro alto e caldo, che ogni tanto tastava, come per assicurarsi che ancora ci fosse. Sì, c’era ancora. Dietro? Cercai sulla carta: Maison d’Accouchement. Bene. La faranno partorire… Più oltre, rue Saint-Jacques, un grande edificio con una cupola. Val-de-Grâce, Hôpital Militaire, riporta la carta. Non che avessi proprio bisogno di saperlo, ma poco importa. La strada cominciò a odorare da ogni parte. Da quanto si poteva distinguere odorava di jodoformio, di grasso di pommes frites, di paura. Tutte le città odorano d’estate. Poi ho veduto una casa stranamente cieca, sulla mappa non la trovai, ma sopra la porta era ancora abbastanza leggibile: Asyle de nuit. Di fianco all’ingresso, le tariffe. Le ho lette. Non erano care.
I quaderni di Malte Laurids Brigge di Rainer Maria Rilke

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