
Antigone: Mia cara sorella Ismene, conosci qualcuna delle sciagure che Zeus non porta a compimento, mentre noi due siamo ancora in vita? Non c´è niente infatti né di doloroso, né privo d´ira, né vergognoso, né disonorevole che io non abbia visto fra le tue e le mie sciagure. Ed ora che cos´è questo nuovo bando che dicono che il sovrano abbia imposto a tutta quanta la città recentemente? Hai udito qualcosa? Oppure ti sfugge che i mali dei nemici si riversano sugli amici?
Sofocle, Antigone, Prologo, incipit.
