
«Perché poi spariscono gli ebrei»
Vicino a un posto di blocco dei soldati israeliani in cima a una salita sabbiosa di Hebron mi trovo davanti uno strisciante. Un gruppetto di ragazzine con le trecce, la gonna lunga e le Birkenstock ai piedi lo tiene alto e mi sorride, una di loro avrà 13 anni, le altre non più di 15. «Divorzia da questa mamma e dalla figlia.» La frase all’imperativo è scritta in ebraico in lettere nere e rosse su sfondo bianco, la calligrafia tonda da diario adolescenziale fa a cazzotti col significato delle parole. La frase è complicata da tradurre in italiano ma è una citazione dalla Bibbia e dice in sostanza che se tua moglie non è ebrea puoi e devi cacciarla di casa assieme ai figli che ti ha dato. Le minorenni abitano negli insediamenti che punteggiano la Cisgiordania, quando le vedo stanno andando ad appendere lo striscione al muro di una sinagoga improvvisata fatta per metà di cemento e per metà di un tendone di plastica bianco. Il messaggio che vogliono trasmettere a tutti è: no ai matrimoni misti. No alla mescolanza religiosa, perché poi spariscono gli ebrei.
Cecilia Sala, I figli dell’odio (incipit)

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