
Il mostro lesse nel mio viso la fermezza della determinazione e, in un impeto di collera impotente, digrignò i denti. «Ogni uomo trova una moglie per il suo affetto» gridò «ogni bestia trova la sua compagna, soltanto io devo essere solo? Anch’io ho sentimenti di affetto, ed essi non incontrano che odio e disprezzo. Puoi detestarmi, uomo; ma, bada, le tue ore trascorreranno nel terrore e nell’angoscia, e presto cadrà la folgore che ti priverà per sempre di ogni gioia. Puoi negarmi ogni altra passione, ma mi rimane la vendetta…
La vendetta che da questo momento mi è più cara della luce o del cibo. Può darsi che muoia, ma prima tu, mio tiranno e mio torturatore, maledirai il sole che sarà testimone della tua angoscia. Bada!
Non ho paura e sono quindi onnipotente. Ti sorveglierò con l’astuzia di un serpente, per poterti pungere con il mio veleno. Uomo, ti pentirai delle umiliazioni che mi infliggi.
Mary Shelley, Frankenstein

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