«Regine del brivido»: un’antologia di scrittrici gotiche dimenticate

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Una lunga serie di alte case grigie disposte su una linea curva. Ai loro piedi la vecchia passeggiata, l’argine rovinato che si ergeva contro le ondate alzate dal vento. Casa Troon, più grigia, più desolata delle altre, se ne stava lì, vuota. Un cartello cigolava su ganci arrugginiti: VENDESI O AFFITTASI.
Solitaria. Bella. Abbandonata.
Seagate era orgogliosa di Casa Troon. Seagate ne aveva paura. La gente arrivava a dozzine per vederla, sempre in pieno giorno. Stavano attenti a rimanere in gruppo, silenziosi, timidi, mentre svoltavano dietro un angolo stretto, entrando in ogni stanza inesplorata con quello stesso improvviso sobbalzo che dà al cuore un ascensore manovrato senza grazia.
Fissavano i magnifici restauri, le travi annerite, le vaste credenze e i caminetti di mattoni la cui vecchia argilla mostrava tutte le sfumature di terra d’ombra, rosa e bruno purpureo. Si tenevano vicini, salendo l’ultima scala, che portava alla mansarda ovest. Osservavano i suoi profondi recessi, scoperti di recente per caso – guardavano e rabbrividivano.

G.G. Pendarves, Casa di Tenebra in A.A.V.V. Regine del brivido. Storie del mistero delle più spaventose scrittrici del passato. Dark ladies (Vol. 2)

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