
Parlava in continuazione della paura immane che aveva della morte, anche se non era esattamente paura di morire. Trattava la morte come una persona che poteva venire a trovarla quando meno se l’aspettava, per farle prendere un colpo o per farle uno scherzo di cattivo gusto. Non era tanto preoccupata dell’epilogo dello scherzo quanto della paura che si sarebbe presa prima.
Leite, Esemplari umani
