
Un martedì, il 6 maggio dello scorso anno, un certo
Alexander Jessiersky, che il giorno prima si era annunciato per telegrafo da Milano, arrivò a Roma e prese alloggio in un albergo sulla scalinata di piazza di Spagna.
Si registrò come cittadino austriaco, nato nel 1911, e si
dichiarò vedovo. Non specificò la professione, forse
perché non sapeva tradurla in italiano.
La mattina del 7, presso l’ufficio della LIT (Linee Italiane Transoceaniche), prenotò un passaggio sulla Aosta,
che la sera del 9 sarebbe salpata da Napoli diretta a Buenos Aires. Il pomeriggio del 7 visitò diversi luoghi d’interesse nella parte sud di Roma, tra cui la via Appia Antica.
Lì avrebbe fatto meglio a lasciarsi persuadere dalla chiesa del Domine Quo Vadis o dal vicino tempio del Dio
Redicolo – consacrati entrambi al dio del ritorno, quello
pagano e quello cristiano – e affrettarsi, per il suo bene,
a tornare indietro. Purtroppo per lui non lo fece.
Holenia, Il conte Luna
