Austin non è l’America dell’esaurimento, è quella del moltiplicarsi della creatività, del rinnovarsi delle tendenze, della modernità che sa farsi avanti senza dimenticare la tradizione.
Una volta scrissi che il Texas ha la stessa forza di un elastico, ti obbliga a rivedere i contorni del tuo immaginario e ad adattarli a spinte che non credevi possibili. Austin è il tessuto primario di quell’elastico, una città in cui si sta bene e in cui si respira aria fresca quando tutt’intorno la terra brucia. Una città – la capitale, con quel Capitol che si staglia immenso nel cielo e lo illumina di calore, sia di giorno che di notte – che non sa di niente altro se non di futuro, un giovane ragazzo che non è bambino e non è adulto ma che proprio per questo motivo è contento di stare al mondo e trova tutti i modi per dirlo in giro.
Marta Ciccolari Micaldi, Sparire qui


