14 novembre 2017

lampedusa
E l’eros era sempre con loro, malizioso e tenero, il gioco in cui trascinava i due fidanzati era pieno di azzardi e di malia. Tutti e due vicinissimi ancora all’infanzia prendevano piacere al gioco di sé, godevano nell’inseguirsi, nel perdersi, nel ritrovarsi; ma quando si erano raggiunti i loro sensi aguzzati prendevano il sopravvento e le cinque dita di lui che si incastravano nelle dita di lei, col gesto caro ai sensuali indecisi, il soffregamento soave dei polpastrelli sulle vene pallide del dorso, turbava tutto il loro essere, preludeva a più insinuate carezze.

Giuseppe Tomasi di Lampedusa (Il Gattopardo)

Un commento

  1. Un eros patinato e mai volgare, il Gattopardo, che avrò letto una decina di volte, mi riporta indietro nel tempo dove le parole, i più piccoli gesti delle nostre mani o del capo, gli sguardi, erano solo un modo per aumentare la passione.

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