“La colonna di fuoco”, o meglio: un’occasione mancata!

Nel 1990 esce in Italia un romanzo storico destinato a diventare un Bestseller: I pilastri della terra, seguito, nel 2007, da Mondo senza fine. Entrambe le due opere di Ken Follett sono ambientate nella fittizia cittadina medievale di Kingsbridge e raccontano della costruzione, rispettivamente della cattedrale, di un ponte e di un ospitale. 

Unknown
Nel 2017 arriva nelle libreria italiane il terzo episodio della Saga di Kingsbridge con il titolo La colonna di Fuoco. Il romanzo è ambientato nell’Inghilterra elisabettiana della seconda metà del 1500 e poi nei primi decenni del 1600; lo sfondo storico della vicenda narrativa è lo scontro tra il mondo protestante e quello cattolico. Il protagonista Ned Willard viene assunto, dopo varie vicissitudini, nel servizio di spionaggio della regina, la quale si impegna affinché cattolici e protestanti possano vivere in pace, in un regno costituito sul principio di tolleranza reciproca. Accanto alla famiglia Willard, l’opera narra anche le vicende dei Fitzgerald, cattolici fanatici, all’interno della quale cresce Margery, di cui Ned, protestante, si innamora follemente. 

Il libro ha mantenuto un ritmo di vendite buono, probabilmente facendo leva sulla Unknown-1fedeltà dei lettori della saga che attendevano da 10 anni di ritornare tra gli abitanti della cittadini inglese. Tuttavia, qualsiasi lettore che sia stato davvero ammirato ed emozionato dai due episodi precedenti, non può notare come questo terzo sia una delusione da diversi punti di vista. 

Prima di tutto si nota la mancanza del tema della creazione architettonica che avevafatto da filo rosso per le due precedenti narrazioni. In queste ultime infatti si poteva vivere l’emozione del genio in crescita che lottava contro le forze naturali per costruire un’opera volta alla società del paesino. Così Jack aveva lottato contro il vento per costruire le alte guglie della cattedrale gotica, andando fino in Francia per imporre dai maestri architetti. Allo stesso modo, Martim aveva dovuto lottare contro la corrente del fiume, per erigere un ponte che, dopo il crollo di quello precedente, potesse rimettere in comunicazione la città con il resto del mondo. Questo tema faceva dei due romanzi dei veri e propri Bildungsroman (romanzi di formazione); questo non si può certo dire per il terzo romanzo. Certo, si potrebbe dire che con il tempo Ned impara ad essere una vera e propria spia riuscendo a sventare diversi attacchi volti alla sua regina; tuttavia le due cose non sono paragonabili. 

La mancanza di maggior profondità tematica è collegata alla poca tridimensionalità dei personaggi: in 900 pagine Ned non riesce ad acquisire la profondità psicologica di Jack oMartim. Ciò è dovuto secondo me alla presenza di troppi fili narrativi. Il lavoro di Ned lo porta a viaggiare in Francia, Inghilterra, Spagna e Paesi Bassi e questi viaggio coinvolgono anche il fratello Barney, pirata professionista, e a molti altri attori che si muovono su una scena troppo affollata di ombre tra loro molto somiglianti. La stessa piattezza è parzialmente riservata alle figure femminili. I primi due episodi vedevano tra i protagonisti Aliena, nobile ragazza che dopo aver subito uno stupro riesce a metter in piedi un fiorente commercio di lana con la quale potrà aiutare il fratello a riprendersi il suo titolo nobiliare; riprendendosi così la sua vita. Lo stesso si può dire di Claris, donna medico, che dopo varie vicissitudini 

Unknown-2riuscirà a dare alla sua comunità un ospitale per affrontare la preste che imperversa nell’Inghilterra del IV secolo. Ne La colonna di fuoco, Sylvie è l’unica che si evidenzia dal gruppo, come una giovane ragazza che riesce a diffondere bibbie tradotte nella Parigi delle persecuzioni contro gli ugonotti. Tuttavia, l’autore la condanna a morire per mano di Rollo Fitzgerald, che la getta dalla torre della cattedrale di Kingsbridge. Io ho ritenuto la fine di questo personaggio davvero inutile, fine soltanto a permettere a Ned di sposarsi finalmente, nelle ultime 100 pagine, con Margery. Quest’ultima non può comunque competere con una Aliena o una Claris.

Si può quindi argomentare come il romanzo sia di fatto costituito da un accumulo di trame che però non portano davvero ad una crescita dei personaggi, che rimangono piuttosto statici. Una situazione opposta a quella rappresentata in Pilastri delle Terra dove Jack, da scontroso ragazzo dei boschi, diventa esponente di spicco della comunità, viaggiando e diventando l’architetto di una incredibile cattedrale gotica, simbolo da allora della cittadina. 

La colonna di fuoco è una grande occasione mancata. In un’intervista Ken Follett, scrive di aver voluto scrivere un romanzo che inneggi alla libertà religiosa, un tema di chiara attualità! Eppure il lettore è lasciato totalmente solo: nessuna riflessione è presente né sotto forma di monologo dei personaggi, né attraverso l’intervento del narratore. Le vicende si susseguono come una serie di narrazione di eventi, seguiti da dialoghi e altri eventi. Cosa prova davvero Ned nello scoprire che Margery andrà in sposa ad un cattolico? E Sylvie? Dopo quello che è accaduto al padre, torturato dai cattolici, come può ancora credere nella provvidenza? E come andrà il matrimonio tra Ned e Margery? Con le loro diverse visoni del mondo? A nullo di tutto questo si accenna… purtroppo! E ci sarebbe stato molto spazio per legare le vicende del romanzo all’attualità dello scontro di religioni e civiltà in cui si trova il mondo di oggi. 

Insomma, alla fine il romanzo si conclude con tutti i personaggi adulti, ma cosa davvero abbiamo imparato dalla loro storia personale non lo sappiamo. Ho sempre pensato che un grande scrittore fosse in grado di creare dei personaggi unici, tali che alla fine un lettore sia in grado di anticipare le sue mosse e i suoi pensieri. Ken Follett ha fallito in questa impresa ahimè! E questa è una grande delusione per tutti coloro che, come la sottoscritta, sono cresciuti camminando con la fantasia tra i vicoli di Kingsbridge. 

4 commenti

  1. Quindi, a tuo parere, anche i migliori possono fallire: a significare che non sempre si riesce a soddisfare tutti😉
    Non l’ho letto, chissà dopo il tuo incoraggiamento se lo leggerò 😄
    Un caro saluto

    Piace a 1 persona

    • Beh Ken Follett non è davvero tra i migliori: è un buon scrittore vivente da cui non ci si può certo aspettare la profondità di Manzoni o Tolstoj. Detto ciò credo che questo terzo romanzo sia davvero una caduta di qualità. Grazi per il tuo commento 😀

      "Mi piace"

Scrivi una risposta a Giuseppe Cancella risposta