Oggi è l’8 marzo, La giornata internazionale della donna. Per conoscere le origini di questa ricorrenza, vi rimando all’articolo uscito nel 2023: 5 libri per l’8 marzo (narrativa e saggistica). Come l’anno scorso, anche oggi vi proponiamo 5 titoli (tre di saggistica e due di narrativa), per sfruttare questo periodo dell’anno e informarsi e riflettere sul ruolo della donna nella società e sulle disparità di trattamento che esistono, dove più, dove meno.

Ogni libro affronta un aspetto diverso di questa tematica, e chissà, magari qualcuno di essi riuscirà a suscitare la vostra curiosità! Se siete interessati a esplorare il tema dei diritti civili al di là della specifica ricorrenza, vi segnalo che è in corso la terza edizione di Diritti tra le righe, il nostro gruppo di lettura dedicato ai diritti umani. Trovate tutte le informazioni nell’articolo di lancio: Libri, dibattiti e diritti umani: il ritorno di diritti tra le righe

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Sui diritti delle donne di Mary Wollstonecraft

I classici del femminismo – Quale migliore occasione dell’8 marzo per (ri)scoprire un classico della letteratura femminista? A Vindication of the Rights of Woman è un trattato filosofico scritto nel 1792 da Mary Wollstonecraft, madre di Mary Shelley, autrice del Frankenstein (prima tappa del nostro GDL 🦇 Letture a go-gotico). Considerato uno dei primi testi femministi, Sui diritti delle donne offre una lucida argomentazione a favore dell’uguaglianza tra i generi, insistendo sulla necessità per donne e uomini di avere non solo gli stessi diritti, ma anche le stesse opportunità, inclusa quella di avere accesso ad un’istruzione completa. Si tratta di un’opera profondamente radicata nella cultura illuminista: una convinta critica al limitato raggio d’azione delle donne dell’epoca sia a livello sociale che intellettuale. Eppure, vi stupirete di quanto le riflessioni di Wollstonecraft siano ancora tremendamente attuali!

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Dare la vita di Michela Murgia

Ripensare la maternità – Dalle radici del femminismo moderno ai frutti più recenti del movimento italiano, attraverso le parole di Michela Murgia. Che rapporto corre, se esiste, tra maternità e gestazione? Quanto sono ancora indissolubilmente legate l’idea di femminilità e quella di genitorialità? Attraverso una raccolta di contributi scritti tra il 2016 e il 2023, l’autrice esplora il concetto di famiglia queer come alternativa alla tradizionale definizione di nucleo sociale basato sui legami di sangue. Affrontando il conflitto tra biologia e scelta (femminile, ma non solo), Murgia propone un modello basato sull’autodeterminazione e la progettualità condivisa tra genitori e figli. La seconda parte del libro affronta la delicata questione della gestazione per altri, mettendo in evidenza le disuguaglianze economiche associate a questa pratica. Murgia critica il ritorno di concetti deterministici come “sangue del mio sangue” e invita a mettere in discussione principi immutabili, rendendo il libro una lettura coinvolgente e provocatoria per chiunque sia interessato a riflettere sulle tematiche della maternità, della famiglia e della diversità.

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Via col vento di Margaret Mitchell

La donna nella letteratura – Via col vento di Margaret Mitchell è un romanzo epico che anticipa il discorso sulla femminilità e la maternità. Molto prima che Murgia sollevasse il dibattito, Mitchell ha saputo dar vita ad un’eroina straordinariamente viva, capace di ribaltare un legame ancora oggi considerato indissolubile, ovvero quella tra madre e donna. A questa protagonista non solo non piacciono i bambini degli altri, ma fugge dal suo ruolo di madre, e soffre per la condizione da reclusa cui la costringono le tre gravidanze. Rossella, lontana dalla figura classica di eroina timorata di Dio, si presenta come una donna complessa che utilizza la sua sensualità come strumento di potere per raggiungere i propri scopi. Combina in sé una vigorosa forza vitale, la quale arde un’indomabile testardaggine. Piegata ma non spezzata dalla guerra e da un mondo che le sta crollando addosso, sarà disposta a zappare la terra, a rubare, persino ad uccidere per sopravvivere. Eppure il suo vigore non è una maschera: Mitchell dipinge Rossella come una donna che, nonostante la sua determinazione, sperimenta momenti di genuino sconforto. Via col vento diventa così un momento fondamentale per la riscrittura della figura femminile nella letteratura.

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Ci scalderemo al fuoco delle vostre code di paglia di Lorenzo Gasparrini

Uomini femministi – Una delle più grandi sfide del femminismo di quarta ondata è riuscire ad includere nel movimento gli uomini. Si tratta di un processo complesso, da portare avanti su due fronti. Da un lato urge la necessità di discutere e ricostruire il concetto di mascolinità ereditato dal patriarcato, per offrire ai figli di domani un modello civile diverso. D’altro canto, è fondamentale riuscire a superare la dicotomia uomini contro donne, per parlare invece di alleanza e sorellanza. Il femminismo non è solo cosa da donne! Ci scalderemo al fuoco delle vostre code di paglia di Lorenzo Gasparrini è un testo femminista che tratta della resistenza di alcune persone, principalmente uomini, a confrontarsi con le richieste dell’attivismo femminista. Il libro analizza diverse figure umane e sociali, esaminando perché alcune persone si distanziano dai femminismi e dalle tematiche di genere, nascondendosi dietro argomenti vuoti o atteggiamenti di superiorità. Non solo, Gasparrini mette in luce la paura diffusa tra alcuni uomini di mettere in discussione il proprio ruolo e il proprio privilegio.

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Gli anni di Annie Ernaux

La donna nella storia – Come è cambiata la figura della donna nella seconda metà del ‘900? Les Années di Annie Ernaux (Premio Nobel per la letteratura 2022) esplora la storia della società francese del 1940 fino al 2000. La trama non ha una struttura tradizionale, ma è piuttosto costituita da una serie di frammenti, immagini e ricordi che vanno a formare un mosaico della vita e della cultura francese del periodo. La questione femminile è protagonista della storia che racconta le diverse fasi della vita delle donne, il loro ruolo sociale, le sfide professionali, le conquiste, le dinamiche familiari e le lotte per l’uguaglianza di genere. Si tratta di un romanzo corale anche da un punto di vista puramente formale: Ernaux infatti utilizza la prima persona plurale “nous” (noi) in ogni pagina del libro con l’intento di rendere plasticamente la natura condivisa della memoria.

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