Una passeggiata tra grandi maestri e surrealisti al museo delle Beaux-Arts!

Una settimana di letture #128

4–6 minuti

Bruxelles è la capitale dell’Europa, e le sue istituzioni non possono che affascinare per la loro architettura, ma anche per ciò che rappresentano. Della mia visita al Parlamento ti ho parlato qualche settimana fa, e così anche del museo di storia naturale con i suoi giganti di altri tempi. Accanto a tutto ciò, però, Bruxelles è anche una città d’arte: sorgono infatti proprio in centro, a pochi passi dalla Grand Place, i Musées Royaux des Beaux-Arts de Belgique. Fondati nel 1801, i Musei reali di belle arti del Belgio sono incastonati in un complesso architettonico impressionante. Ad accogliere il visitatore c’è infatti un ampio foyer attorno al quale si diramano le sale espositive, illuminate da luce naturale, dai soffitti alti e dalle decorazioni eleganti. Al di là delle opere d’arte notevoli in esse conservate, l’ambiente è maestoso e vale certamente una visita, per la quale è opportuno contare almeno un’intera giornata (occhio agli orari!).

L’atrio è imponente!

Ad essere conservate qui sono infatti le collezioni di ben 4 musei, di cui purtroppo però ho potuto visitarne solo 2. Era da un po’ che non mi trovavo ad una mostra, e questa “passeggiata” attraverso i diversi secoli della storia dell’arte mi è rimasta impressa.

1. Museo Old Masters

Questa è certamente la parte più cospicua di tutta la collezione e ospita pittori e pittrici dal XV al XVIII secolo. Inutile qui elencarlə tuttə per importanza, data o ordine alfabetico. Ti basti sapere che la sezione è davvero ampia e bisogna mettere in conto almeno 3 ore per visitarla. Non essendo un’esperta d’arte, posso darti solo impressioni soggettive su alcune opere. Tra esse un posto d’onore va a La morte di Marat di David, che a vederla dal vivo è spettacolare: l’espressività di quella posa, la densità dei colori e la storia dietro questo quadro! Notevolissimi sono anche i dipinti di Bruegel il Vecchio: storie della tradizione biblica vengono immortalate in straordinari paesaggi innevati, dove il soffice biancore invernale si scontra con scene dinamiche e realistiche. E poi come dimenticare la sala dedicata a Rubens e ai suoi quadri enormi!

2. Musée Modern

Questa parte, come l’ultima, purtroppo era chiusa. Un vero peccato dato che al suo interno si trovano le opere di Henri Matisse e Frits van den Berghe. Sarebbe stato molto interessante poter scoprire qualcosa di più anche sul surrealismo belga, rappresentato qui da Paul Delvaux, e dal gruppo internazionale CoBrA (CO = Copenaghen, BR = Bruxelles, A = Amsterdam). Sarà per la prossima volta!

3. Musée Magritte

In questa terza sezione, puoi visitare la più grande collezione di opere d’arte di Magritte, rappresentante di quella che viene definita la variante veristica del Surrealismo. Il percorso espositivo ti permette, anche grazie all’audioguida organizzata per livelli di approfondimento, di conoscere in dettaglio le varie fasi della produzione di questo pittore. Nella prima parte si trovano le opere terminate prima del 1929, il cui stile è piuttosto astratto e geometrico: è questa un’occasione unica per conoscere un Magritte diverso, talvolta addirittura cubista, com’è nel dipinto Trois femmes.

Nella seconda parte dedicata alle opere nate tra il 1930 e il 1950, troviamo invece il Magritte che tutti conosciamo, emerso grazie anche all’influenza di Giorgio De Chirico, evidentissima in La Mémoire. Tra esse spicca Magie noire (1945), per cui posò Georgette Magritte, la moglie. Questo quadro ha fatto poi da modello per altre variazioni su tema che ebbero notevole successo. In effetti i contrasti, i giochi di luce e di atmosfera che si affastellano attorno a questa figura nuda sono un balsamo per gli occhi.

L’ultima sezione ricopre gli anni tra il 1951 e il 1967. Qui sono rimasta colpita da La Poitrine (1961) un quadro dai toni pastello in cui una serie di condominii si trovano accatastati uno sull’altro come pezzetti dei Lego. Difficile descrivere efficacemente la sfuggente pittura di Magritte; io l’ho vissuta piuttosto come un insieme diverso di emozioni scaturite da un equilibrio ben congegnato di sfumature nuove, abbinamenti improbabili, giochi di prospettiva e onirismo.

4. Musée Fin-de-Siècle

Come detto, purtroppo anche questa sezione non era visitabile. Ti posso però dire che essa contiene opere prodotte tra il 1868 e il 1914, e offre una panoramica sull’arte e la cultura della Belle Époque a Bruxelles.

Insomma, come hai capito è stata una visita molto molto ricca, che mi ha preso un intero pomeriggio (sebbene sia riuscita a vedere solo metà dell’intero complesso). Se siete nei paraggi, è una di quelle tappe da non perdere!


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