I dinosauri di Bruxelles: un’incredibile scoperta!

Una settimana di letture #122

7 minuti
Come ci si sente piccoli!

Dato il momento politico in cui ci troviamo, scommetto che molti di voi, leggendo il titolo, hanno pensato ad un articolo dedicato alle elezioni europee. E invece nella rassegna di oggi – occasione in cui ci concediamo ad argomenti che possono esulare dalla lettura – vi vorrei raccontare di un luogo che ho visitato a Bruxelles, e spesso trascurato dai suoi visitatori.

Parlo del Museo Reale di Storia Naturale del Belgio, un ambiente che fin dall’entrata si presenta particolarmente scenografico, organizzato in 4 settori: dinosauri, evoluzione umana, salvaguardia della biosfera, animali e biologia. È la prima sezione la vera perla di questo museo, perché in mezzo a reperti più piccoli e modelli in gesso delle specie di dinosauri più conosciute, conserva la testimonianza di una scoperta scientifica strabiliante, avvenuta per quei casi fortuiti che sanno di magia!

Un iguanodonte da vicino, attraverso la galleria che circonda la teca

La storia inizia alla fine di marzo del 1878 nella miniera di carbone di a Bernissart (Cran aux Iguanodons). I minatori stavano scavando una galleria lunga 332 metri quando ad un certo punto raggiunsero una sacca di argilla. Invece di aggirarla, decisero di scavarla fino ad imbattersi in quelli che avevano tutta l’aria di essere tronchi d’alberi pieni d’oro! Si trattava di un tesoro, ma di natura diversa… Si trovavano infatti al cospetto di ossa di dinosauro incrostate di pirite! Stiamo parlando di quasi 30 scheletri di Iguanodonti (poi battezzati Iguanodonti di Bernissart) in condizioni pressoché perfette! Il 12 aprile 1878 l’incredibile scoperta fu comunicata al Museo Reale di Storia Naturale del Belgio, che, dopo averli liberati dall’argilla, li trasportò nella sede di allora per studiarli e ricostruirli. Il ritrovamento di questi esemplari di lunghezze variabili da 629 a 730 cm, e altezze che vanno da 390 a 506 cm permise finalmente di capire che aspetto avevano i dinosauri.

Oggi potete ammirare queste maestose creature grazie a una teca di vetro di 300 m2 che le racchiude, proteggendole dalle intemperie e dall’usura. Si tratta ancora della più grande collezione di Iguanodonti al mondo, e vi assicuro che stare lì sotto, davanti a questi giganti, e immaginarli attraversare il nostro continente 128 000 000 /125 000 000 anni fa mette davvero i brividi! È un’esperienza unica!

Così come sono stati trovati

Al piano di sopra, 8 esemplari (in passato smontati e rimontati diverse volte) sono disposti in piedi nella stessa posizione a canguro in cui Louis Dollo – celebre paleontologo belga – li aveva assemblati per la prima volta. Dollo era infatti convinto che l’Iguanodonte Bernissartensis fosse un bipede, data la colonna vertebrale simile a quella di un bipede, così come i fianchi e le zampe posteriori, e le dimensioni della testa e del petto vicine a quelle degli uccelli ratiti (struzzo).

La teca in vetro è gigantesca e permette davvero di apprezzare l’altezza di questi animali, che, secondo studi più recenti, si dovevano muovere piuttosto su 4 zampe e non sulle due posteriori come inizialmente ipotizzato.

Faccia a faccia come lo sono stati i minatori di Bernissart

Se la prima parte consente quindi di avere un’idea di come fossero fatti, scendendo di un piano, il percorso vi riporta agli eventi che hanno permesso il ritrovamento dei loro scheletri. Alla base della teca è possibile osservare gli altri fossili collocati nella stessa posizione in cui furono trovati dai minatori! Si rimane senza fiato davanti a così tanti scheletri di dinosauri: creature di cui la maggior parte di noi ha letto solo nei libri di storia. All’improvviso siete catapultati indietro nel tempo, anche voi parte di quel gruppo di minatori sporchi e sudati, che per gli scherzi apparentemente casuali del destino si sono ritrovati custodi di un tesoro inestimabile! Vi confesso che a me i dinosauri sono sempre parsi più vicini al mito che al reale: razionalmente so che sono esistiti, ma nella mia mente hanno sempre avuto i connotati del fantastico. E invece eccoli lì: un branco intero! Ognuno di quegli esemplari, alcune parti dei quali ancora nascoste nell’argilla da cui sono emersi, ad un certo punto ha camminato, mangiato, bevuto, vissuto, insomma, sul nostro continente, non troppo lontano da dove mi trovavo allora!

Ci tenevo davvero a condividere con voi questa esperienza, anche per dirvi che se vi capita di andare a Bruxelles non potete perdere questa visita! Ho lasciato qui e là qualche foto, ma è difficile spiegare l’emozione che si prova davanti a questi giganti, acuita poi dall’incredibile storia con cui sono riemersi dal passato!

Qualche approfondimento qui: Gli Iguanodonti di Bernissart


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