Moriva oggi, 69 anni fa, Thomas Mann

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La citazione di oggi è dedicata a Thomas Mann, morto a Zurigo il 12 agosto 1955. L’estratto è contenuto nel suo romanzo La morte a Venezia. Alla fine trovate alcuni articoli che nel corso degli anni abbiamo dedicato a questo enorme autore tedesco.

Poiché la bellezza, o mio Fedro, solo la bellezza è insieme amabile e visibile: essa è — prendine nota — l’unica forma di realtà spirituale che i nostri sensi riescono ad accogliere, l’unica che possiamo sostenere. Che ne sarebbe altrimenti di noi se la divinità stessa, la ragione, la virtù e la verità, ci apparissero in modo sensibile? Non periremmo forse, non bruceremmo d’amore, come già Semele di fronte a Zeus? La bellezza è dunque, per l’animo sensibile, la via che conduce allo spirito: la via soltanto, null’altro che un mezzo, mio piccolo Fedro… E poi disse la cosa più sottile, lo scaltro corteggiatore: disse cioè che l’amante è più divino dell’amato, poiché il dio è nel primo, non nel secondo — forse il pensiero più tenero e più irridente che mai sia stato concepito, traboccante di tutta la malizia e dell’arcana voluttà del desiderio.
Felicità dello scrittore è il pensiero che tutto può mutarsi in sentimento, il sentimento che tutto può mutarsi in pensiero. E un tale palpitante pensiero, un tale rigoroso sentimento assisteva allora e secondava l’uomo solitario: quello di un soprassalto voluttuoso della natura ogniqualvolta lo spirito si inchini e renda omaggio alla bellezza. Improvviso lo colse il bisogno di scrivere. Si dice, è vero, che Eros ami l’ozio ed anzi sia fatto per esso; ma a quel punto della crisi l’eccitazione dell’invasato lo spinse a produrre.

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