«Intermezzo»: il nuovo romanzo di Sally Rooney

Una settimana di letture #138

5–7 minuti

Martedì 24 settembre è approdato in tutte le librerie Intermezzo, l’ultimo romanzo di Sally Rooney. In Italia la traduzione sarà curata dalla casa editrice Einaudi, con l’uscita prevista per il mese di novembre.

Il mio incontro con Sally Rooney è avvenuto del tutto per caso: sfogliando il The New Yorker, mi imbattei in un lungo estratto di Mondo bello, dove sei che sarebbe uscito da lì a qualche mese. Quei primi capitoli mi avevano subito incuriosita, sia per lo stile con cui venivano raccontate le relazioni interpersonali tra i protagonisti, sia per la costruzione dei dialoghi e le tematiche trattate. Fu così che decisi di acquistare il romanzo, che lessi in lingua originale con grande piacere e curiosità (come vi avevo raccontato in “Mondo bello, dove sei”: esce oggi in Italia il poliedrico romanzo di Sally Rooney).

Avevo poi acquistato Parlare tra amici ma ho esitato a leggerlo. Per abitudine, quando mi avvicino a un autore o un’autrice meno conosciuto/a, soprattutto se contemporaneo/a, preferisco seguire l’ordine cronologico delle loro opere. Questo è particolarmente vero per scrittori relativamente giovani, come la trentatreenne Sally Rooney, che stanno ancora affinando la loro voce e il loro stile. Un’opera successiva, infatti, può spesso risultare meglio costruita o più complessa delle precedenti. Per questo motivo, leggere il secondo romanzo dopo il terzo mi preoccupava: temevo di rimanere delusa e che ciò potesse compromettere il mio interesse per i suoi futuri lavori.

A venire in mio ‘soccorso’ è Intermezzo, il quarto e forse il più atteso romanzo della scrittrice irlandese. La fama di Sally Rooney è cresciuta notevolmente negli ultimi anni, soprattutto dopo che il suo Persone Normali ha scalato le classifiche, grazie anche a una fortunata trasposizione in serie TV. Come scrive Il Post Rooney è attualmente «la scrittrice trentenne più famosa al mondo, e i suoi romanzi sentimentali esaltano tanto la critica quanto il pubblico». Molti la considerano la scrittrice dei millennials, quella generazione—la mia—di nati tra la fine degli anni Ottanta e la prima metà degli anni Novanta. Questa definizione è parzialmente giustificata: è vero che, fino a, Intermezzo (che non ho ancora letto), i protagonisti delle sue storie hanno un’età compresa tra i 20 e i 30 anni. Tuttavia, credo sia riduttivo limitare la sua peculiarità a questo. Ciò che distingue Rooney è la sua capacità di affrontare temi universali, rilevanti per tutte le generazioni, pur scegliendo una prospettiva socialmente determinata: quella di personaggi che, come lei, sono giovani adulti. Non si tratta tanto delle tematiche trattate, quanto dell’angolazione da cui vengono osservati i fatti umani.

Il focus narrativo di Sally Rooney sono le relazioni, esplorate, come accennato, attraverso dialoghi ben costruiti; questo vale per Mondo bello, dove sei e sono certa varrà anche per Intermezzo. La stessa autrice lo ha confermato in un’intervista rilasciata a Cressida Leyshon sul The New Yorker, in cui ha spiegato che quando un personaggio le viene in mente da solo, non sa bene cosa farne. Al contrario, ciò che realmente alimenta la sua forza creativa è immaginare un incontro tra due, tre o quattro personaggi, poiché ciò che la stimola è l’analisi delle dinamiche emotive che si sviluppano tra loro. Così è stato anche per il nuovo romanzo, alcuni capitoli del quale sono stati pubblicati in anteprima a giugno sulla stessa rivista, sotto il titolo Opening Theory, insieme all’annuncio della data di uscita. Nel testo facciamo la conoscenza di alcuni personaggi di Intermezzo: Ivan, un giocatore di scacchi, e Margaret, una donna più grande, appena uscita da un passato turbolento. I due si incontrano, si piacciono e iniziano a parlare. Rooney, però, durante la prima stesura si è bloccata subito dopo questo incontro, poiché non voleva concentrare un altro romanzo su una relazione amorosa. A questo punto entra in scena Peter, il fratello maggiore di Ivan, avvocato. Dalle prime reazioni al romanzo, emerge che è proprio la dinamica tra questi due personaggi il cuore dell’opera, che per la prima volta affronta il tema della differenza intergenerazionale e delle sue problematiche. Ma non è l’unica novità: in questa storia Rooney esplora anche un nuovo scenario emotivo, quello creato dall’esperienza del lutto.

Pur non avendo ancora letto l’opera nella sua interezza, i primi capitoli pubblicati a giugno mi sono sembrati all’altezza di Mondo bello, dove sei e sono curiosa di vedere come si svilupperà la storia. Sally Rooney sembra essere sulla buona strada per diventare una figura di spicco della letteratura contemporanea ed è una delle poche a cercare di seguire un modello di intellettuale classico, oggi considerato fuori dagli schemi. È un’autrice riservata, che non ama particolarmente stare al centro dell’attenzione, ma non rinuncia a prendere posizione sul mondo che la circonda, il che le ha causato non poche inimicizie. La sua prospettiva politica è evidentemente progressista: si definisce marxista e femminista. Si interessa di diritti civili e del diritto all’accesso all’aborto; nel 2021, si rifiutò di vendere i diritti alle case editrici israeliane come forma di protesta contro l’oppressione della popolazione palestinese. Nel 2024 ha pubblicato un articolo sull’Irish Times, accusando gli Stati Uniti di fornire a Israele le bombe che devastano la Striscia di Gaza.

Se amate la letteratura contemporanea internazionale, Sally Rooney è un’autrice da tenere sicuramente d’occhio. Magari avete già sfogliato alcune pagine di Intermezzo o letto altri suoi romanzi; in tal caso, condividete le vostre impressioni nei commenti qui sotto. Sarà interessante confrontare le opinioni su questa scrittrice che continua a sorprendere e coinvolgere il suo pubblico

Ci leggiamo presto, ciao!

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