Una questione di potere, non di parità

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Ogni donna vive una situazione «imperialistica» in cui gli uomini sono i colonizzatori e le donne le indigene. Nei Paesi del cosiddetto Terzo Mondo il rapporto che gli uomini instaurano con le donne è tirannicamente e brutalmente colonialista. Nei Paesi economicamente avanzati (sia capitalisti sia comunisti) è neocolonialista: la segregazione delle donne è stata mitigata; l’uso della forza fisica nei loro confronti è diminuito; gli uomini hanno delegato parte del potere, e il loro dominio è istituzionalizzato in forme meno esplicite. Ma tra le donne e gli uomini di ogni Paese prevalgono gli stessi basilari rapporti di inferiorità e superiorità, impotenza e potere, sottosviluppo e privilegio culturale. Ogni serio progetto di liberazione delle donne deve partire dalla premessa che la liberazione non concerne semplicemente la parità (l’idea «progressista»). Concerne il potere. Le donne non possono emanciparsi senza ridurre il potere degli uomini. La loro liberazione non implica soltanto un mutamento di coscienza e di strutture sociali che trasferisca alle donne gran parte del potere monopolizzato dagli uomini.

Susan Sontag, Sulle donne

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