Come argomento proponiamo il populismo del M5S, definito da Revelli “populismo della rete”. È di destra o di sinistra? Ha fatto bene a scegliere una prospettiva “post-ideologica”? È stato coerente con le proprie convinzioni andando al governo con la Lega?
Come sapete, la polemica politica in Italia, dopo le elezioni del 4 marzo e con la formazione del governo Conte, è al momento molto accesa, ma è pur vero che la passione politica dovrebbe aguzzare l’ingegno: a voi la possibilità di dimostrarlo, magari senza eccessi verbali…
Discutiamone, alla luce delle seguenti citazioni.
Un’idea è buona o cattiva, non di destra o di sinistra.
(Da «Il grillo canta sempre al tramonto» di D. Fo, G. Casaleggio e B. Grillo. )
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In internet la reputazione è tutto. È implicita nel concetto di comunità: chi fa parte di una comunità deve aiutare gli altri membri ed essere trasparente nei loro confronti.
(Da G. Casaleggio, B. Grillo, «La rete contro i partiti. Siamo in guerra per una nuova politica».)
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Il populismo si manifesta quando un popolo non si sente rappresentato. È «malattia infantile» della democrazia quando i tempi della politica non sono ancora maturi. È «malattia senile» della democrazia quando i tempi della politica sembrano essere finiti. Come ora, qui, non solo in Italia.
(Marco Revelli, «Populismo 2.0»)
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Politici giusti a destra (non reazionari ovvio) ce ne sono stati e con progetti interessanti. Personalmente adoro i Giacobini ma si parla del 1700 e quindi un periodo in cui la borghesia era la Sinistra, mentre la Destra erano i nobili. Il vero concetto destra/sinistra, in senso ideologico, nasce nel 1800 circa. Era semplice: la destra, pure quella più trasparente, era col sistema (capitalismo) e la sinistra (da quella moderata a quella rivoluzionaria) era con le classi lavoratrici, di ogni tessuto sociale di ogni Paese. Il populismo esiste da sempre, un tipo di arte oratoria ma erano proprio i comunisti a metterti in guardia (da rivoluzioari quale erano) dai vari “agitatori di popoli”. Non a caso le primissime attività politiche di Lenin furono contro i populisti russi. Certamente erano tutti contro lo Zar ma una Rivoluzione va saputa fare.
I 5 Stelle rispecchiano la società italiana odierna (come i leghisti)… un marasma senza senso. I leghisti poi…. stendo un velo pietoso.
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Interessante, infatti la contrapposizione destra/sinistra nasce proprio ai tempi della Convenzione.
Tra leghisti e M5S, entrambi “populisti”, qualche differenza c’è, per fortuna. In effetti, un legame con la società italiana sussiste senz’altro.
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I grillini sono più umani diciamo ma nel loro elettorato puoi trovare di tutto, non solo persone in buona fede che in qualche modo vogliono dare una mazzata alle caste italiche. Dobbiamo prestare attenzione. I buoni propositi non bastano…
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Da quello che si è visto finora, alcuni elettori M5S hanno perso fiducia nel movimento.
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E magari sono passati alla Lega, è possibile si.
Diciamo che se si tornava a votare, stravinceva Salvini!
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[…] Le frasi del giorno: discutiamone. / IL POPULISMO DEL M5S, TRE CITAZIONI […]
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