La vita come musa ispiratrice della poesia: intervista a Michele Biafora.

Michele Biafora, poeta di origini calabresi, è stato candidato per ben due volte al Premio Nobel per la Letteratura.
Pluri accademico e insignito di numerosi premi letterari, riconoscimenti e onorificenze, è nobiluomo Accademico Gentilizio di Merito a vita dell’Accademia Internazionale “Il Marzocco” di Firenze. Inoltre, è anche accademico della Pontificia Accademia Tiberina di Roma.

Come nasce la tua parola poetica?

Nasce da un impeto. Fin da fanciullo ho ravvisato un fermento interiore, un moto perpetuo dell’anima che mi ha portato in maniera del tutto naturale a comporre i primi versi. Una specie di primordiale esigenza facilitata via via dalla capacità di tradurre in parole tali essenze… una sorta di liberazione, quando ciò avviene!
Ritengo, inoltre, che il fare poesia accada per una innata vocazione. Perché si nasce con tali consonanze dal sapore infinito, atemporale e con gli inequivocabili afflati di vita che vengono filtrati ed impressi con grande rispetto e fedeltà.

Quindi la poesia come richiamo animico dal valore terapeutico. Parole per curarsi e per curare…

Sicuramente. Per incentivare la possibile attuazione dello sviluppo ed applicazione della capacità di riuscire facilmente a guardarsi dentro, a leggersi, a cercare l’infinito che è in noi, trasferendo al fruitore tale magia, anche sì, dal valore terapeutico.

Cosa significa e a cosa serve oggi fare poesia? Perché fare poesia?

Fare poesia è oggi, più che mai importante, oserei dire indispensabile. Per scuotere le coscienze dormienti, per moralizzare e aiutare i popoli a comprendere soprattutto che senza la conoscenza di sé stessi e l’esplorazione del proprio io difficilmente si può impartire alla società quell’unione morale e sociale di alto spessore umano ed umanitario che oggigiorno purtroppo, per tanti motivi, latitano pericolosamente.

Mi sembra di capire, dunque, che la poesia assuma per te anche un valore civico come mezzo per “educare” i popoli. Ma oggi chi è il lettore di poesia?

Parimenti all’attento lettore abituale, vi sono molti che si avvicinano con curiosità alla poesia. Forse non vi è ancora il giusto approccio, però è fondamentale che vi si avvicini, al fine di poter comprendere che è arte sublime, afflato vitale armoniosamente composto, essenza e verità. Arte sopraffina, filosofia pura, la vera poesia sopravanza qualsiasi altra forma di arte.

Una delle raccolte poetiche di Michele Biafora

A questo punto sono molto curiosa di conoscere il Biafora lettore. Di quali testi o autori ti nutri?

Amo la genialità di Salvatore Quasimodo, il suo istinto puro, e la delicatezza di Antonio Machado, questi due su tutti. Non ho un poeta maestro, sebbene i due sopra citati, mi abbiano sempre affascinato. Mi sono sempre fidato e mi fido delle mie accezioni interiori, via via tradotte ed esplicate nelle svariate liriche da me composte.

Quali sono, secondo te, le difficoltà che incontra chi si vuole raccontare in versi?

Le difficoltà stanno nella primaria velleità di poter riuscire a divulgare. È la prima fase nella quale non bisogna affatto scoraggiarsi se si crede veramente in ciò che si manifesta, che si produce. Successivamente le cose prendono una strada meno tortuosa e molto più piacevole.

A proposito di pubblicazioni… prossimamente uscirà la tua ultima fatica letteraria, “La settima essenza”. Vorresti anticiparci qualcosa in merito?

Si tratta di una raccolta di poesie che racchiude alcune delle tante già scritte ed una ventina di nuove. La Settima essenza perché appunto la mia settima pubblicazione poetica ed inoltre perché il numero sette precede il numero che rappresenta l’infinito e tanto altro…
All’interno della stessa ho il piacere di ospitare, con tre suoi testi inediti, lo storico cantautore Alberto Fortis; la copertina è rappresentata, invece, da un meraviglioso dipinto dell’artista Angela Greco.

Foto di Wallace Chuck da Pexels

Potete leggere una recensione di La verità in te in Una confessione in versi. “La verità in te” di Michele Biafora (recensione di Maresa Schembri). Dalla stessa raccolta è estratta anche la poesia Il sorriso del girasole che potete leggere cliccando qui.

Per chi avesse il piacere di conoscere meglio le liriche di Biafora, vi lascio i titoli delle sue pubblicazioni.

OPERE:

  • Volare senz’ali, Abramo Editore, 1997.
  • Il sentiero dell’amore, Edizioni La Conca, 2003.
  • Il senso della vita, Pagine Edizione, 2004.
  • L’attesa tradita, Edizioni La Conca, 2005.
  • Celeste illusione, Pagine Edizione, 2008.
  • La verità in te, Lupi Editore, 2015.
  • Poesie, Lupi Editore, 2016.

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