Da Dicker a Ernaux: riflessioni sparse su editoria e pubblicità

Una settimana di letture #120

3–5 minuti

Che si tratti di Facebook, Instagram, Twitter o Threads, nelle varie nicchie dedicate a lettori e lettrici sui social in questi giorni non si parla d’altro che di Un animale selvaggio, ultimo thriller di Joël Dicker. Il romanzo, ambientato a Ginevra, città natale dell’autore, uscirà nelle libreria il prossimo lunedì, eppure non sono pochə i/le bookstagrammer cui la casa editrice, La nave di Teseo, ha già provveduto a mandare una copia omaggio. 

Il proliferare di post e storie con la copertina del romanzo mi ha fatto riflettere ancora una volta sull’utilità della macchina pubblicitaria dei social e sugli strani meccanismi con cui scegliamo di leggere (o non leggere) un libro piuttosto che un altro. Non mi capite male, non sto condannando la macchina pubblicitaria, peraltro necessaria in un mondo, quello dei libri, che, ci piaccia o meno, rappresenta un mercato (quasi) come un altro. Non sono certo qui a illudervi del contrario! E non voglio nemmeno polemizzare contro Dicker, che per quanto mi riguarda ha saputo dare una nuova spinta al genere del thriller/giallo, cosa per nulla scontata. I suoi sono romanzi di conforto, veloci quasi quanto un film, capaci di far passare in fretta un giorno da dimenticare, senza per questo propinare una trama rosa dal finale banale. Non sono capolavori della letteratura (non penso nemmeno che Dicker abbia di queste ambizioni) e va anche bene così, secondo me: hanno una loro funzione, e personalmente la trilogia di Marcus Goldman non mi è per niente dispiaciuta, anzi. 

No, il mio discorso non è né contro la macchina pubblicitaria dell’editoria, né contro i romanzi (pur ben costruiti) di Dicker. Ripensavo piuttosto alle circostanze assolutamente incalcolabili che possono portarci a leggere un autore o un’autrice che magari avevamo abbandonato.  Due settimane fa, al Book Pride di Milano mi sono intrattenuta allo stand de L’ orma editore, casa editrice che si è incaricata di tradurre tutta l’opera di Annie Ernaux, Premio Nobel per la letteratura 2022. Va detto che con Ernaux non eravamo proprio in buoni rapporti: avevo provato a leggere Gli anni e (cosa che faccio raramente) lo avevo abbandonato dopo poche pagine.  E non avevo nessuna intenzione di comprare un altro libro, se non forse, dopo averlo intravisto, Perdersi, l’ultima opera uscita nel 2023. Alla fine però non è questa che mi sono portata a casa, ma Memoria di ragazza. E come mai, vi chiederete? Fatto sta che un inserviente molto attento, di quelli che i libri li leggono, li capiscono e li consigliano con cognizione di causa, dopo aver sentito del mio problema con Gli anni, mi ha convinta a lasciare Perdersiopera secondo lui più adatta a chi Eranux la conosce già – e preferirgli Memoria di ragazza. Sto leggendo il romanzo in questi giorni, non ho saputo aspettare, e sta andando anche molto bene: mi piace la scrittura, il gioco di specchi tra narratrice e protagonista, l’introspezione. Insomma, possiamo dire che uno sconosciuto ha saputo farmi andare oltre la prima, negativa, impressione. Tutto questo per dire che ci sono luoghi in cui la pubblicità non può arrivare, ed è lì contano i librai e le libraie competenti, preparatə, capaci di ascoltare e di indirizzare i/le clienti verso i titoli giusti. Ed è questo anche il senso delle fiere dell’editoria come il Book Pride, meno grandiose, ma decisamente più vivibili.

Tornando a noi, prima di passare ai contenuti pubblicati questa settimana, un piccolo avviso: la prossima domenica non uscirà la rassegna, dato che è Pasqua. Ci rileggiamo il 7 aprile. 



✍️ I NOSTRI ARTICOLI

Per la nostra rubrica I profili è uscito un articolo di Gerardo Passannante in occasione dell’anniversario della nascita di Ovidio, il grande poeta latino nato 2077 anni fa a Sulmona. Le sue opere sono intrise di eleganza e originalità, dalla passione degli “Amores” all’epica delle “Metamorfosi”.

L’ ARTICOLO: Il genio inquieto di Ovidio: vita, opere e esilio

È invece di venerdì il primo articolo di Federico Migliorati uscito su Giornate di lettura. Si tratta di una recensione che ha come protagonista ‘Storie di gente felice’ di Lars Gustafsson, un’opera che sa catturare l’attenzione di lettori e lettrici sin dalle prime pagine. Gustafsson ci porta in un viaggio attraverso la mente umana, con rimandi alla scienza, alla filosofia e alla letteratura, il che offre molteplici opportunità di riflessione.

L’ ARTICOLO: Nel cuore della Scandinavia: “Storie di gente felice” di Lars Gustafsson

Per la nostra rubrica Gli estratti abbiamo invece pubblicato:

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2 commenti

  1. Condivido pienamente ciò che hai scritto: la pubblicità è l’anima del commercio! Nel mondo in cui siamo è indispensabile per far emergere un qualsiasi prodotto rispetto agli altri e il libro non è da meno. I librai ci salveranno! Buona domenica. Low

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