La biblioteca di Raskolnikov: riflessioni sul 25 aprile

Una settimana di letture #123

4 minuti
Che faccia avrà il nuovo parlamento europeo?

Questa è stata la settimana del 25 aprile, giorno in cui moltə, ma non tuttə, celebriamo la democrazia, la nostra costituzione antifascista e cantiamo Bella ciao. Lungi da me svalutare consuetudini e riti che del resto mi appartengono; due cose vorrei però aggiungere, ora che ci siamo liberatə dal trambusto mediatico di circostanza.

Per quanto legato alla rievocazione di un preciso momento storico, forse bisognerebbe ripensare a cosa possa significare oggi essere partigianə e alla misura in cui un’associazione importante come l’ANPI possa attrarre volontarə più giovanə. Per fare questo, andrebbe probabilmente ridefiniti il concetto di Resistenza, i suoi obiettivi e certamente le sue battaglie, per accogliere istanze nuove. Ciò diventa quanto mai necessario in un’Italia governata dalla destra, ma ancor di più in un’Europa che, secondo i sondaggi, virerà nella stessa direzione dopo le prossimeà elezioni. Il che è sintomo del resto di un’istituzione democratica in salute, nata anche dall’esperienza della Resistenza, ma che pur accoglie in sé correnti ideologiche diverse.

D’altra parte, senza voler fare facile retorica, non può essere il 25 aprile l’unica occasione in cui ci fermiamo a riflettere sul nostro ruolo di civis, ed è questa anche una delle ragioni per cui questo discorso deve essere fatto oggi e non giovedì. Conduciamo vite piene e frenetiche, ma essere lavoratorə non basta; occorre essere cittadinə, e su questo credo che non si rifletta mai abbastanza. Un modo per farlo, ed è quello in cui ho sempre creduto di più, è la lettura, di saggistica, ma non solo. A tal proposito, ho ricevuto in regalo un libro che mi sento già di consigliare: La biblioteca di Raskolnikov. Si tratta di una raccolta di testi sul rapporto tra libri e democrazia, in cui otto intellettuali rispondono tutti alla stessa domanda: quali libri possiamo leggere per affinare il nostro senso critico e muoverci al meglio in una società complessa, attraversata da guerre, rivoluzioni tecnologiche e cambiamenti climatici?

Come scrive Simonetta Fiori nella prefazione, ad emergere è “una biblioteca democratica di straordinaria varietà, dove la letteratura non è ancillare rispetto alla storia e all’economia. Perché nessuno più di Dostoevskij è capace di inoltrarsi nei recessi bui della coscienza, nessuno più di Calvino ha saputo dare forma narrativa alla distanza storica tra partigiani e ragazzi di Salò. E solo con Primo Levi usciamo dalla notte oscura del Novecento con l’attrezzatura morale attraverso la quale leggere il mondo”.


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✍️ I NOSTRI ARTICOLI

Dall’ultima volta che ci siamo lettə, sono usciti 2 articoli:

L’articolo di Gerardo Passannante, pubblicato in occasione dell’anniversario della nascita e della morte di William Shakespeare (23 aprile), celebra il genio del grande drammaturgo inglese. Descrive brevemente le origini e il suo ambiente familiare, narrando dei suoi primi anni a Stratford-on-Avon e del suo successo a Londra come attore e autore teatrale. Il testo esplora le diverse fasi della carriera di Shakespeare, dalla commedia alla tragedia, evidenziando alcuni dei suoi capolavori più celebri come “Romeo e Giulietta”, “Amleto”, “Otello” e “Macbeth”. Si discute anche della sua vita personale, inclusi il matrimonio e le sfide finanziarie che ha affrontato. Infine, l’articolo riflette sulla reputazione e sull’eredità di Shakespeare, riconoscendone la grandezza nonostante le controversie e le critiche occasionali alla sua opera. Concludendo con un omaggio alla sua immensa influenza sulla letteratura e sul teatro mondiale.

LEGGI L’ARTICOLO 👉 William Shakespeare: un barbaro non privo di ingegno

Intanto che attendiamo a maggio l’inizio della seconda tappa del nostro gruppo di lettura online 🦇 Letture a go-gotico, con Jane Eyre di Charlotte Brontë, questo articolo di Gerardo Passannante riflette sulle cinque opere letterarie che hanno fondato il genere. Protagonisti sono “Il castello di Otranto” di Horace Walpole, “Vathek” di William Beckford, “Il monaco” di Matthew Lewis, “L’italiano o il confessionale de Penitenti Neri” di Anne Radcliffe e “Melmoth l’errante” di Charles Robert Maturin. Ogni romanzo viene esaminato per le sue caratteristiche e il contributo alla formazione del genere gotico.

LEGGI L’ARTICOLO 👉 5 romanzi che hanno plasmato il genere gotico

Per la nostra rubrica Gli estratti abbiamo invece pubblicato:

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